Vigilante uccise un rapinatore a Navacchio, sospesa la sua licenza

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Guardie di città Licenza sospesa per 30 giorni a partire dall’11 novembre per l’istituto di vigilanza privata ‘Guardie di città’ di Pisa, il cui dipendente Simone Paolini, con i titoli autorizzativi per svolgere l’attività scaduti da sei mesi, uccise, sparandogli due colpi di pistola, un rapinatore (guardia giurata in congedo temporaneo appartenente allo stesso istituto) che tentò di farsi consegnare l’incasso del Palabingo di Navacchio. La notizia è stata pubblicata stamani dal quotidiano Il Tirreno. Il provvedimento notificato ieri dalla prefettura al titolare dell’istituto, Mariano Bizzarri, dispone anche una sanzione di 40 mila euro e riferisce che l’informativa redatta dalla questura dopo l’ispezione disposta dalla prefettura lo stesso 13 agosto “16 guardie giurate impiegate in attività di vigilanza, trasporto valori e servizi in centrale operativa anche durante il periodo in cui i titoli erano scaduti” sono state denunciate alla procura per porto abusivo di armi “per aver svolto servizi di vigilanza in uniforme e armate, prive di porto di pistola per difesa personale”. Il differimento della sospensione della licenza è stato concesso per consentire all’istituto “l’attivazione di misure necessarie a evitare situazioni di potenziale pericolo per la sicurezza delle strutture di maggiore vulnerabilità gestite” dall’istituto stesso. Secondo la prefettura pisana “non sono da ritenersi assolutamente pertinenti e quindi non accoglibili” le tesi difensive prodotte durante il procedimento amministrativo dai legali dell’amministratore unico del corpo ‘Guardie di città’, Mariano Bizzarri, secondo le quali “la pendenza in sede amministrativa del rinnovo dei titoli di polizia non comporterebbe la decadenza automatica del provvedimento”. Il prefetto Attilio Visconti nel decreto di sospensione spiega invece “il mancato rinnovo dei titoli o, se si vuole, la pendenza di un procedimento finalizzato all’eventuale rinnovo” degli stessi comporta “certamente la decadenza dei titoli precedentemente rinnovati, quantomeno per il principio di carattere generale dell’efficacia dei provvedimenti amministrativi”. E striglia l’istituto ricordando che “un corretto sistema organizzativo, tanto più improntato su base imprenditoriale, come quello degli istituti di vigilanza, avrebbe dovuto indurre” i vertici delle ‘Guardie di città’ “a utilizzare maggiore diligenza nella trattazione delle pratiche relative ai titoli di polizia” per concludere che la norma “sanziona con la revoca o la sospensione della licenza quei comportamenti che hanno consentito imprudentemente di far circolare armati soggetti nei cui confronti non sono stati effettuati i necessari accertamenti di carattere soggettivo”. Fonte: ANSA

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