ISPETTORE DEL LAVORO “AUTORIZZATO” IN FUTURO AD INTASCARE MAZZETTE

L’ispettore venne filmato mentre intascava 500 euro da un imprenditore

Patteggia per la mazzetta e torna al lavoro

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L’ispettore venne filmato mentre intascava 500 euro   da un imprenditore

Patteggia per la mazzetta e torna al lavoro

F.Laz.

Antonello Tosarelli, 47 anni, si era presentato in un cantiere chiedendo soldi per chiudere un occhio su presunte irregolarità
Nella sentenza nessuna inibizione al pubblico impiego

GROSSETO. Nessuna inibizione dal pubblico impiego. Tradotto: Antonello Tosarelli l’ispettore del lavoro di Rispescia che aveva chiesto e intascato una mazzetta di 500 euro a un imprenditore edile romeno potrà tornare al suo vecchio impiego. Basterà che l’ufficio provinciale dell’ispettorato del lavoro, per il quale il 47enne lavorava da una decina di anni, tolga la sospensione che aveva inflitto al proprio dipendente all’indomani del blitz dei carabinieri. Era il 21 febbraio scorso e militari di Orbetello filmarono il funzionario mentre intascava i soldi che sarebbero serviti a chiudere un occhio su alcuni presunte irregolarità all’interno del cantiere nel quale lavorava l’imprenditore edile romeno.
La decisione è conseguenza della sentenza firmata dal Gup Pietro Molino nella quale durante il patteggiamento richiesto dall’avvocato difensore di Tosarelli, Alessia Granchi, l’imputato è stato condannato a due anni di carcere mentre la pena è stata sospesa e come da procedimento non è stata applicata nessuna pena accessoria.
C’è di più. In Camera di consiglio la Direzione provinciale dell’ispettorato del lavoro non si è costituito parte civile. Una decisione che potrebbe indurre a pensare che la vicenda non abbia danneggiato in alcun modo l’immagine dell’ufficio.
La storia inizia a metà febbraio quando Nocu Doleschu, 24 anni, imprenditore edile con una ditta a Pescia Romana, si presenta dai carabinieri di Orbetello raccontando che durante un controllo un ispettore del lavoro «senza presentare alcun documento di riconoscimento gli ha contestato una sanzione di 4300 euro». Il giovane chiede spiegazioni anche al proprio commercalista. Alla fine l’ispettore risponde che in cambio «prima di mille e poi di cinquecento euro sarebbe pronto a fare finta di niente», racconta Doleschu ai militari.
La trappola dei carabinieri scatta il 21 febbraio quando l’imprenditore romeno si presenta con i soldi nell’uffcio di Tosarelli in via Damiano Chiesa. A filmare il passaggio del denaro però ci sono le telecamere nascoste dalle quali è possibile vedere l’imprenditore edile che consegna i soldi a Tosarelli.
Scattano le manette.
Dopo la convalida dell’arresto l’ispettore viene messo ai domiciliari. Poi la misura è ulteriormente attenuata dopo l’istanza presentata dal difensore Alessia Granchi.
A metà maggio la Procura aveva chiesto nei confronti di Tosarelli il giudizio immediato per cui era già stata fissata l’udienza al 19 di giugno. «La difesa in questi casi – spiega l’avvocato Granchi – ha 15 giorni di tempo per fare richiesta per un rito alternativo». La comunciazione di voler andare in Camera di consiglio è del 22 maggio. La settimana successiva ecco che il giudice fissa l’udienza per il 17 di giugno.
La condanna da cui si è partiti vista l’accusa di concussione era di quattro anni e sei mesi. La richiesta della difesa con il placet del pubblico ministero, è frutto della riduzione di un terzo per le attenuanti generiche e di un altro terzo per la scleta di patteggaire. Ecco dunque che l’altro ieri davanti al giudice Molino la difesa ha presentato la richiesta di patteggiamento a due anni.

ISPETTORE DEL LAVORO “AUTORIZZATO” IN FUTURO AD INTASCARE MAZZETTEultima modifica: 2008-06-20T10:00:00+02:00da ggiurata
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