MOBBING A LIDO DI CAMAIORE

LIDO DI CAMAIORE – OPERAZIONE ‘AFFARI SPORCHI’

Incastrati dalle intercettazioni
Fra le accuse, anche quella di mobbing

Appalti truccati, affidati in cambio di denaro che veniva versato sui conti bancari intestati a Claudio Castellacci e a suo figlio Francesco. Con questa pesantissima accusa è finito in manette il dirigente dell’ufficio dei lavori pubblici di Lido di Camaiore, implicato nella maxi-operazione ‘Affari sporchi’. Fra le accuse mosse a Castellacci anche quella di mobbing: avrebbe favorito l’allontanemento di dipendenti ‘scomodi’

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Al momento gli inquirenti considerano solo marginali i coinvolgimenti diretti da parte di qualche uomo politico, a iniziare dal sindaco Giampaolo Bertola che risulta comunque iscritto nel registro degli indagati. L’inchiesta però è solo all’inzio e potrebbe avere altri clamorosi sviluppi nei prossimi giorni dopo che saranno effettuati i primi interrogatori.

L’impianto accusatorio predisposto dagli investigatori del Corpo Forestale dello Stato guidati dal comandante Maurizio Folliero, si fonda sul fatto che a Camaiore il sistema degli appalti pubblici non fosse gestito nel rispetto delle regole. Non a caso il corpo forestale ha definito ‘Operazione affari sporchi’ l’inchiesta che ha portato all’arresto di due persone e al sequestro di materiale scottante dopo le perquisizioni effettuate non solo in comune, ma anche nelle sedi delle ditte coinvolte a vario titolo in sette diverse città.

In particolare nel mirino del pm Domenico Manzione ci sono il project financing del pontile del Lido, dell’appalto integrato del futuro polo scolastico e soprattutto il project financing della riqualificazione dell’ex area Benelli (il cantiere dovrebbe aprire a settembre). Secondo gli inquirenti gli appalti venivano affidati in cambio di denaro che veniva versato sui conti bancari intestati a Claudio Castellacci e a suo figlio Francesco che risulta iscritto nel registro degli indagati.

I conti in questione sono fra gli atti sequestrati dal Corpo Forestale. Su questo fronte ci sono intercettazioni telefoniche particolarmente pesanti ai danni del Castellacci. Inoltre il Castellacci affidava allo studio St engineering di Empoli (arresti domiciliari per il titolare Stefano Marrucci, 49 anni, ingenere; indagato il suo collaboratore Maurizio Mitola, 56 anni architetto di Empoli) una serie di progettazioni e collaudi di opere pubbliche: in base alle ricostruzioni il dirigente dell’ufficio tecnico intascava la metà delle parcelle stabilite.

L’inchiesta era partita due anni fa sulla scorta di un esposto presentato dai titolari di uno stabilimento balneare in merito ai lavori del pontile. E di qui l’inchiesta si è allargata a macchia d’olio: la tesi accusatoria sostiene che la procedura adottata e la convenzione stipulata dal Comune di Camaiore con la Project pontile srl, di cui è amministratore Stefano Varia (pure lui raggiunto da un avviso di garanzia), avesse come obiettivo quello di far ottenere ai privati dei rilevanti profitti senza un effettivo ritorno per la pubblica amministrazione.

A tal proposito sono state effettuate perquisizioni e sequestri di documenti ieri mattina in Comune e in altre sedi quali quelle del Project pontile Srl a Viareggio, della Varia costruzioni a Lucca, dello studio Lapis a Forte dei Marmi, della stessa St a Empoli, della Unieco a Reggio Emilia e del consorzio Stabile a Milano. I reati contestati dalla procura vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta, dal falso all’abuso d’ufficio. Il Castellacci e il segretario comunale Giuseppe Testa sono accusati anche di mobbing: in sostanza avrebbero favorito l’allontanemento di dipendenti ‘scomodi’, quelli cioé che avevano capito che sotto sotto qualcosa non andava.

MOBBING A LIDO DI CAMAIOREultima modifica: 2008-06-27T15:30:00+02:00da ggiurata
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