Vigilanza Privata : dopo vent’anni il contratto integrativo provinciale

“Quella di Arezzo è una realtà veramente anomala – commentano i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil. Da una parte non abbiamo un contratto integrativo e dall’altra abbiamo una delle massimo concentrazioni di istituti in Toscana: sono più ad Arezzo che a Firenze. Questa anomalia comporta una fortissima e non corretta concorrenza tra le imprese che non può non far leva sul costo sul lavoro e quindi sulle condizioni di lavoro e di vita dei dipendenti. Più ritmi, meno diritti, meno sicurezza e meno salario potendo contare solo su quello del contratto nazionale”.

Da qui la decisione di Cgil, Cisl e Uil di puntare con forza su un nuovo contratto provinciale che possa integrare quello nazionale.

I temi? “In primo luogo la sicurezza. Chi “vende “ sicurezza, la deve garantire in primo luogo al suo interno. Oggi siamo di fronte a turni massacranti e ad aumenti dei ritmi con incremento dei rischi sul lavoro. Nella nostra piattaforma chiediamo quindi una seria regolamentazione degli orari, dei turni, delle rotazioni del personale. Particolare attenzione la poniamo alle trasferte: il trasporto di metalli preziosi in ogni parte d’Italia non è certo attività secondaria per i nostri istituti di vigilanza. Un tema fondamentale, in considerazione della delicatezza e della rischiosità dell’attività, è la formazione del personale, oggi fortemente trascurata”.