GLI ADDETTI ALLA SECURITY RIENTRANO TRA I “PROFESSIONISTI SENZ’ALBO”?

Il disegno di legge n° 3270, approvato dalla Camera lo scorso 19 dicembre (benché passibile di correzioni formali fino alla sua pubblicazione in GU), potrebbe riguardare anche le figure professionali che si occupano disicurezza sussidiaria, ad esclusione di quelle già disciplinate. 
Nella guida alla norma edita dal Sole24 Ore compare infatti un elenco delle professioni potenzialmente interessate dalla nuova disciplina, tra le quali si annoverano anche gli “addetti alla sicurezza”. Ora, considerato che gran parte della categoria è già regolata da diverse cornici normative (pensiamo a guardie giurate, “ex buttafuori”, steward, investigatori privati, informatori commerciali), il riferimento potrebbe rivolgersi alla pletora di attività disarmate che appartengono alla sfera della sicurezza sussidiaria, e che sono attualmente comprese nell’espressione “portierato”. Se così fosse, ma attendiamo ancora gli elenchi ufficiali, si aprirebbe un nuovo scenario per la qualificazione professionale.

Per effetto di questa norma, nascerebbero infatti le associazioni professionali senza rappresentanza esclusiva, censite e vigilate dal Ministero dello Sviluppo Economico e con caratteri distintivi rispetto alle esistenti associazioni di categoria (circa 200), che dovranno a loro volta uniformarsi alla legge, se vorranno identificarsi con il nuovo status” – specifica Alessandro Cascio, socio fondatore della neonata Aposicurezza (Associazione Professionale Operatori Sicurezza).

Di cosa si occuperebbero queste nuove associazioni? Di valorizzare le competenze degli associati, anche attraverso la certificazione di enti indipendenti esterni ed esterni, di risolvere le controversie tra associati e clienti e di rendere disponibili sulproprio sito i criteri e i requisiti adottati per il rilascio di eventuali “marchi di qualità” legati all’appartenenza all’associazione. 

Naturalmente i professionisti restano liberi di autoregolamentarsi rispettando la normativa tecnica UNI: “l’appartenenza ad un’associazione professionale diventa così puro valore aggiunto. In un settore come lasecurity, in particolare, il ruolo riservato alle associazioni professionali coniuga interessi individuali e collettivi perché la non veridicità delle informazioni pubblicizzate diventa sanzionabile per effetto del Codice del Consumo. Insomma: la nascita di questi organismi potrebbe rappresentare una risposta seria e qualificata ai consueti slogan autoreferenziali” – conclude Cascio.

fonte: http://www.vigilanzaprivataonline.com

GLI ADDETTI ALLA SECURITY RIENTRANO TRA I “PROFESSIONISTI SENZ’ALBO”?ultima modifica: 2013-01-09T12:52:41+01:00da ggiurata
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