Gli schemi di certificazione indicati dal disciplinare, cui dovranno attenersi gli organismi di certificazione, riguardano gli istituti di vigilanza e i servizi erogati, i servizi forniti da centrali operative e di telesorveglianza, i requisiti professionali dei professionisti della security.
“Per la vigilanza privata si tratta di un cambiamento epocale – sottolinea Maria Cristina Urbano, vicepresidente dell’Assiv – poiché tramite questo meccanismo il ministero dell’Interno si avvarrà di organismi di certificazione indipendenti da esso stesso accreditati per svolgere l’attività di verifica ordinaria dei requisiti di legge. L’Assiv – prosegue – ha programmato due seminari tecnici per trasferire a tutti gli associati le importanti informazioni relative all’iter, in modo che siano preparati correttamente per svolgere al meglio quanto previsto dal disciplinare del capo della Polizia”.