Le indagini, condotte per oltre due anni dalle Fiamme Gialle, attraverso complesse analisi documentali, intercettazioni telefoniche, pedinamenti e l’escussione di testimoni, hanno consentito di accertare che le organizzazioni individuate risultavano specializzate nella sistematica evasione della riscossione di debiti tributari, mediante l’utilizzo di circa 250 società consortili e cooperative, operanti nei settori del trasporto, facchinaggio, pulizie e vigilanza privata.
Militari del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza stanno eseguendo decine di perquisizioni e sequestri in tutta Italia in un’inchiesta che ha portato alla luce un’evasione fiscale miliardaria. Nell’indagine, diretta dalla Procura di Roma, sono indagate oltre 60 persone.
I reati contestati agli indagati vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, alla bancarotta fraudolenta, al riciclaggio. Nel corso dell’operazione, tuttora in corso, i finanziari hanno sequestrato beni per oltre cento milioni di euro.
L’ “ingentissima evasione fiscale” – così l’ha definita il nucleo valutario della Guardia di Finanza – è stata realizzata, secondo l’accusa, dal consorzio di cooperative Gesconet, che opera nei settori del trasporto, del facchinaggio, delle pulizie e della vigilanza privata. L’inchiesta, con 62 indagati, è diretta dal procuratore aggiunto di Roma Nello Rossa e dal sostituti procuratori Filippi e Davinola. I provvedimenti di sequestro preventivi sono stati firmati dal gip della Capitale Valerio Savio. Il sistema di evasione fiscale si sarebbe prevalentemente fondato sull’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. (Fonte ansa.it)