La prova del pagamento della retribuzione, una volta accertata la sussistenza di un rapporto di lavoro, spetta al datore di lavoro. Lo ribadisce la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 10663/2024.

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corte di cassazione AGI

I giudici riprendono l’orientamento consolidato e affermano che la prova del pagamento è a carico del datore, chiamato a fornire la documentazione idonea dei pagamenti effettivamente eseguiti quando non può avvalersi della normale documentazione liberatoria, rappresentata dalle buste paga firmate dall’accipiente.

Per le ferie concesse d’imperio, non basta la comunicazione alla RSU

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La cassazione ha dichiarato illegittima la collocazione in ferie forzate dei propri dipendenti senza prima averne dato comunicazione ad ogni singolo lavoratore.

L’ordinanza n. 24977 del 19/08/2022, ha sancito questo importante principio durante il giudizio promosso da alcuni lavoratori nei confronti di un azienda che aveva ritenuto sufficiente comunicarecorte di cassazione questo provvedimento alla sola Rappresentanza Sindacale (RSU).
I dipendenti hanno impugnato questa decisione unilaterale dell’azienda nella speranza di ottenere un risarcimento dei danni.
La Cassazione ha inoltre stabilito che una iniziativa del genere deve essere comunicata ai singoli lavoratori con congruo preavviso in modo da consentire eventuali contestazioni.

Sentenza Corte di Cassazione

Con la sentenza 33134/2022, la Corte di Cassazione precisa che, nel caso in cui il ccnl di riferimento preveda l’ipotesi della tardiva giustificazione, non sussiste un’assenza ingiustificata quando il lavoratore consegna il certificato medico di malattia solo dopo aver ricevuto la contestazione disciplinare. Di conseguenza, il licenziamento per giusta causa irrogato dal datore è un atto illegittimo per insussistenza del … Continua a leggere

Corte di Cassazione: i rapporti di lavoro illegittimamente cessati prima del trasferimento d’azienda proseguono con il cessionario

Rimarcando un orientamento consolidato, la Corte di Cassazione con la sentenza 33492/2022 rileva che i rapporti di lavoro illegittimamente cessati prima del trasferimento d’azienda proseguono con il cessionario. Il pronunciamento si riferisce ad una procedura di licenziamento collettivo per crisi aziendale, conclusa con un accordo sindacale nel quale si dava atto dell’intenzione della società di licenziare tutti i dipendenti per … Continua a leggere

Indennità sostitutiva per ferie non godute, nuovo orientamento della Corte di Cassazione

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La Corte di Cassazione afferma ora che i lavoratori non possono perdere il diritto alla indennità finanziaria per le ferie non godute senza previa verifica che il datore li abbia posti in condizione di esercitare il loro diritto alla fruizione del riposo annuale. In particolare sottolinea che: a) le ferie annuali retribuite costituiscono un diritto fondamentale e irrinunziabile del lavoratore; … Continua a leggere

INDENNITA’ SOSTITUTIVA PER FERIE NON GODUTE NUOVO ORIENTAMENTODELLA CORTE DI CASSAZIONE

La Corte di Cassazione afferma ora che i lavoratori non possono perdere il diritto alla indennità finanziaria per le ferie non godute senza previa verifica che il datore li abbia posti in condizione di esercitare il loro diritto alla fruizione del riposo annuale. In particolare sottolinea che: a) le ferie annuali retribuite costituiscono un diritto fondamentale e irrinunziabile del lavoratore; … Continua a leggere

A seguito della vostra informativa rilasciata ai lavoratori della sede del Gruppo Secur di Nuoro, informativa volutamente distorta e non al passo dei tempi

UILTUCS A seguito della vostra informativa rilasciata ai lavoratori della sede del Gruppo Secur di Nuoro, informativa volutamente distorta e non al passo dei tempi UILTUCS Standard Giustizia 3 A seguito della vostra informativa rilasciata ai lavoratori della sede del Gruppo Secur di Nuoro, informativa volutamente distorta e non al passo dei tempi L’UNAL vi ricorda alcuni degli argomenti già … Continua a leggere

  CASSAZIONE: SENTENZA SULLE TRATTENUTE SINDACALI

CASSAZIONE: SENTENZA SULLE TRATTENUTE SINDACALI Standard A seguito dell’informativa rilasciata dalla UILTuCS ai lavoratori della sede del Gruppo Secur di Nuoro: ( sempre aggiornati e al passo dei tempi!,) Beata ignoranza, hanno interpretato a modo loro la situazione!!!! L’UNAL si pregia di colmare una certa  (voluta?)  ignoranza. Ecco  quanto effettivamente sentenziato dalla Cassazione: Cassazione: sentenza sulle trattenute sindacali 06-03-2017 – Il lavoratore che sceglie di iscriversi a un sindacato e … Continua a leggere

Vigilanza, il logo aziendale sull’auto non è pubblicità

Gli istituti di vigilanza privata sono obbligati dalla legge ad apporre propri contrassegni distintivi sugli autoveicoli utilizzati per l’esercizio dell’attività, così da poter essere immediatamente identificabili dalle forze dell’ordine. Va quindi escluso che l’apposizione abbia carattere pubblicitario e, di conseguenza, l’imposta comunale non è dovuta. Sono le conclusioni cui è giunta la Ctr Umbria con la sentenza 416/2/2016 (presidente Gasparini, … Continua a leggere

Ferie durante periodo di preavviso dimissioni? La Corte di Cassazione risponde

Su dimissioni e/o di licenziamento la legge è chiara: vale il periodo di preavviso. Ma durante questo periodo si può andare in ferie? Gli esperti operanti nel settore lavoro, ma anche datori di lavoro e lavoratori, sono a conoscenza del fatto che, quando si tratta di #dimissioni e/o licenziamento, la prassi legislativa prevede un periodo di preavviso da rispettare prima … Continua a leggere

Cassazione, il datore di lavoro non può controllare i dipendenti con il Gps

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Cassazione, il datore di lavoro non può controllare i dipendenti con il Gps

Il datore di lavoro non può utilizzare il Gps per controllare quello che fanno i dipendenti e se rispettano i compiti loro assegnati perché si tratta di un sistema di «controllo generalizzato che viene predisposto prima ancora dell’emergere di qualsiasi sospetto», dunque il datore non se ne può servire nemmeno nell’ambito dei cosiddetti «controlli difensivi» per verificare la violazione degli obblighi contrattuali. Lo sottolinea la Cassazione. Con la sentenza 19922 depositata dalla Sezione lavoro, la Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso della “Fidelitas spa“, grande agenzia di sorveglianza privata, contro la decisione con la quale la Corte di appello di Venezia nell’aprile 2015 aveva confermato la illegittimità del licenziamento di un vigilantes in attività a Rovigo che, in base alle rilevazioni del sistema Gps montato sul veicolo utilizzato per la “ronda” notturna, era risultato non aver effettuato tutte le ispezioni che aveva registrato nel rapporto di servizio.

Cassazione, bocciata la tesi della Fidelitas

In Cassazione i legali della “Fidelitas” hanno sostenuto che «sussistevano tutti gli elementi per ritenere il controllo attraverso il sistema satellitare Gps un controllo difensivo e cioè diretto ad accertare l’illiceità della condotta del lavoratore, la verifica del comportamenti “ex post”, a seguito di fondati sospetti, e la funzionalizzazione del controllo alla tutela di beni estranei al rapporto di lavoro come il patrimonio e l’immagine dell’azienda, ciò valeva anche per il sistema “patrol manager” che sostituiva il tradizionale bigliettino e serviva a verificare il corretto adempimento delle obbligazioni assunte dalla Fidelitas nei confronti dei clienti». La Suprema Corte – relatore Giuseppe Bronzini – ha respinto questa tesi «per tre concomitanti ragioni che esclusono che si possano ritenere legittimi i controlli effettuati». In primo luogo, gli ermellini rilevano che «il sistema di controllo attraverso gps installato sulle vetture in uso ai dipendenti è stato predisposto “ex ante” e in via generale ben prima che si potessero avere sospetti su una eventuale violazione da parte del lavoratore».

«È un sistema di controllo»

Il verdetto sottolinea che quello in questione è «un meccanismo generalizzato di controllo che unitamente al sistema “patrol manager” era in uso nell’azienda indipendentemente da sospetti o reclami dei clienti». I sindacati, ricorda la sentenza, avevano autorizzato questo sistema in accordo con la questura di Rovigo che lo aveva richiesto anche a tutela della incolumità dei vigilantes, «ma si era escluso che il sistema potesse essere utilizzato per controllare la loro attività lavorativa». In secondo luogo, i supremi giudici affermano che «se per l’esigenza di evitare attività illecite o per motivi organizzativi o produttivi, il datore può installare impianti o apparecchi di controllo che rilevino anche dati relativi alla attività lavorativa dei dipendenti», tali dati però, in applicazione delle garanzie previste dallo Statuto dei lavoratori, «non possono essere utilizzati per provare l’inadempimento contrattuale dei lavoratori medesimi».

fonte.http://www.secoloditalia.it/