PERMESSI L.104/92
LA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE, DA RAGIONE AL DIPENDENTE.
LEGGI LA>>> 7306.pdf (24o.it)
PERMESSI L.104/92
LA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE, DA RAGIONE AL DIPENDENTE.
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La cassazione ha dichiarato illegittima la collocazione in ferie forzate dei propri dipendenti senza prima averne dato comunicazione ad ogni singolo lavoratore.
Con la sentenza 33134/2022, la Corte di Cassazione precisa che, nel caso in cui il ccnl di riferimento preveda l’ipotesi della tardiva giustificazione, non sussiste un’assenza ingiustificata quando il lavoratore consegna il certificato medico di malattia solo dopo aver ricevuto la contestazione disciplinare. Di conseguenza, il licenziamento per giusta causa irrogato dal datore è un atto illegittimo per insussistenza del … Continua a leggere
Rimarcando un orientamento consolidato, la Corte di Cassazione con la sentenza 33492/2022 rileva che i rapporti di lavoro illegittimamente cessati prima del trasferimento d’azienda proseguono con il cessionario. Il pronunciamento si riferisce ad una procedura di licenziamento collettivo per crisi aziendale, conclusa con un accordo sindacale nel quale si dava atto dell’intenzione della società di licenziare tutti i dipendenti per … Continua a leggere
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La Corte di Cassazione afferma ora che i lavoratori non possono perdere il diritto alla indennità finanziaria per le ferie non godute senza previa verifica che il datore li abbia posti in condizione di esercitare il loro diritto alla fruizione del riposo annuale. In particolare sottolinea che: a) le ferie annuali retribuite costituiscono un diritto fondamentale e irrinunziabile del lavoratore; … Continua a leggere
La Corte di Cassazione afferma ora che i lavoratori non possono perdere il diritto alla indennità finanziaria per le ferie non godute senza previa verifica che il datore li abbia posti in condizione di esercitare il loro diritto alla fruizione del riposo annuale. In particolare sottolinea che: a) le ferie annuali retribuite costituiscono un diritto fondamentale e irrinunziabile del lavoratore; … Continua a leggere
UILTUCS A seguito della vostra informativa rilasciata ai lavoratori della sede del Gruppo Secur di Nuoro, informativa volutamente distorta e non al passo dei tempi UILTUCS Standard Giustizia 3 A seguito della vostra informativa rilasciata ai lavoratori della sede del Gruppo Secur di Nuoro, informativa volutamente distorta e non al passo dei tempi L’UNAL vi ricorda alcuni degli argomenti già … Continua a leggere
CASSAZIONE: SENTENZA SULLE TRATTENUTE SINDACALI Standard A seguito dell’informativa rilasciata dalla UILTuCS ai lavoratori della sede del Gruppo Secur di Nuoro: ( sempre aggiornati e al passo dei tempi!,) Beata ignoranza, hanno interpretato a modo loro la situazione!!!! L’UNAL si pregia di colmare una certa (voluta?) ignoranza. Ecco quanto effettivamente sentenziato dalla Cassazione: Cassazione: sentenza sulle trattenute sindacali 06-03-2017 – Il lavoratore che sceglie di iscriversi a un sindacato e … Continua a leggere
Gli istituti di vigilanza privata sono obbligati dalla legge ad apporre propri contrassegni distintivi sugli autoveicoli utilizzati per l’esercizio dell’attività, così da poter essere immediatamente identificabili dalle forze dell’ordine. Va quindi escluso che l’apposizione abbia carattere pubblicitario e, di conseguenza, l’imposta comunale non è dovuta. Sono le conclusioni cui è giunta la Ctr Umbria con la sentenza 416/2/2016 (presidente Gasparini, … Continua a leggere
Su dimissioni e/o di licenziamento la legge è chiara: vale il periodo di preavviso. Ma durante questo periodo si può andare in ferie? Gli esperti operanti nel settore lavoro, ma anche datori di lavoro e lavoratori, sono a conoscenza del fatto che, quando si tratta di #dimissioni e/o licenziamento, la prassi legislativa prevede un periodo di preavviso da rispettare prima … Continua a leggere
di GIOVANNA TAORMINA mercoledì 5 ottobre 2016 – 17
Il datore di lavoro non può utilizzare il Gps per controllare quello che fanno i dipendenti e se rispettano i compiti loro assegnati perché si tratta di un sistema di «controllo generalizzato che viene predisposto prima ancora dell’emergere di qualsiasi sospetto», dunque il datore non se ne può servire nemmeno nell’ambito dei cosiddetti «controlli difensivi» per verificare la violazione degli obblighi contrattuali. Lo sottolinea la Cassazione. Con la sentenza 19922 depositata dalla Sezione lavoro, la Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso della “Fidelitas spa“, grande agenzia di sorveglianza privata, contro la decisione con la quale la Corte di appello di Venezia nell’aprile 2015 aveva confermato la illegittimità del licenziamento di un vigilantes in attività a Rovigo che, in base alle rilevazioni del sistema Gps montato sul veicolo utilizzato per la “ronda” notturna, era risultato non aver effettuato tutte le ispezioni che aveva registrato nel rapporto di servizio.
In Cassazione i legali della “Fidelitas” hanno sostenuto che «sussistevano tutti gli elementi per ritenere il controllo attraverso il sistema satellitare Gps un controllo difensivo e cioè diretto ad accertare l’illiceità della condotta del lavoratore, la verifica del comportamenti “ex post”, a seguito di fondati sospetti, e la funzionalizzazione del controllo alla tutela di beni estranei al rapporto di lavoro come il patrimonio e l’immagine dell’azienda, ciò valeva anche per il sistema “patrol manager” che sostituiva il tradizionale bigliettino e serviva a verificare il corretto adempimento delle obbligazioni assunte dalla Fidelitas nei confronti dei clienti». La Suprema Corte – relatore Giuseppe Bronzini – ha respinto questa tesi «per tre concomitanti ragioni che esclusono che si possano ritenere legittimi i controlli effettuati». In primo luogo, gli ermellini rilevano che «il sistema di controllo attraverso gps installato sulle vetture in uso ai dipendenti è stato predisposto “ex ante” e in via generale ben prima che si potessero avere sospetti su una eventuale violazione da parte del lavoratore».
Il verdetto sottolinea che quello in questione è «un meccanismo generalizzato di controllo che unitamente al sistema “patrol manager” era in uso nell’azienda indipendentemente da sospetti o reclami dei clienti». I sindacati, ricorda la sentenza, avevano autorizzato questo sistema in accordo con la questura di Rovigo che lo aveva richiesto anche a tutela della incolumità dei vigilantes, «ma si era escluso che il sistema potesse essere utilizzato per controllare la loro attività lavorativa». In secondo luogo, i supremi giudici affermano che «se per l’esigenza di evitare attività illecite o per motivi organizzativi o produttivi, il datore può installare impianti o apparecchi di controllo che rilevino anche dati relativi alla attività lavorativa dei dipendenti», tali dati però, in applicazione delle garanzie previste dallo Statuto dei lavoratori, «non possono essere utilizzati per provare l’inadempimento contrattuale dei lavoratori medesimi».
fonte.http://www.secoloditalia.it/
Leggi l’articolo>>>Per la Cassazione, se si umilia un dipendente, è mobbing
di Licia Albertazzi – Corte di Cassazione civile, sezione lavoro, sentenza n. 25162 del 26 Novembre 2014. E’ legittimo il licenziamento del dipendente che, in malattia a seguito di patologia causata da ragioni di servizio (nella specie, le mansioni lavorative consistevano nello spostare e sollevare pesi ingenti) nei giorni di assenza compiva attività logicamente incompatibili con la patologia stessa – come sollevare una bombola a gas, cambiare … Continua a leggere
La Corte di Cassazione intervenendo in tema di retribuzione ha affermato che in relazione alla regola fissata dal R.D.L. 5 marzo 1923, n. 692, art. 3 al tempo impiegato dal lavoratore per indossare gli abiti da lavoro, tempo, quest’ultimo, estraneo a quello destinato alla prestazione lavorativa finale, il datore di lavoro deve corrispondere una retribuzione aggiuntiva La vicenda ha avuto come … Continua a leggere