L’ENNESIMA SOLLECITAZIONE, AVANZATA AI MINISTERI DI COMPETENZA E ALLA REGIONE SICILIANA E’ STATA PRODOTTA DAL SEGRETARIO DEL SINDACATO UNAL, CARMELO ANNARO (NELLA FOTO)

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28 aprile 2020

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CALTAGIRONE – EMERGENZA COVID-19, NONOSTANTE L’IMMINENTE AVVIO ALLA FASE 2 LE GUARDIE GIURATE ANCORA SENZA DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

L’ENNESIMA SOLLECITAZIONE, AVANZATA AI MINISTERI DI COMPETENZA E ALLA REGIONE SICILIANA E’ STATA PRODOTTA DAL SEGRETARIO DEL SINDACATO UNAL, CARMELO ANNARO (NELLA FOTO)

Nonostante l’imminente avvio alla Fase 2 e le precedenti sollecitazioni, avanzate a più riprese ai vari Dicasteri e Prefetture dal sindacato Unal, il comparto lavorativo delle guardie giurate continua a rivendicare le forniture dei dispositivi di protezione individuale, i cosiddetti <Dpi>. L’ennesimo documento di protesta e contestuale sollecitazione è stato inoltrato dal segretario del distretto territoriale del Tribunale di Caltagirone, Carmelo Annaro agli organi competenti dello Stato. Dal presidente del Consiglio, ai ministeri della Salute, Interni e Lavoro, oltre agli assessorati di competenza della Regione siciliana. La richiesta mira a predisporre le forniture dei dispositivi di protezione individuale a beneficio delle ditte operanti nel settore della vigilanza privata, ed espletano servizi di portierato, come ospedali, Palazzi di giustizia, in altri enti o luoghi pubblici, che espongono al rischio contagio da Covid-19 questi lavoratori. Da qui le precisazioni fornite da Carmelo Annaro, segretario del sindacato Unal, responsabile per la sicurezza e l’igiene sui luoghi di lavoro in Sicilia. <Questa categoria – dice il sindacalista Carmelo Annaro – il più delle volte dimenticata garantisce la sicurezza dei nostri beni e dei servizi anche essenziali, ma che a tutt’oggi non ha la possibilità di essere protetta nelle maniere più adeguate rispetto al contagio. Nel richiamare gli enti di competenza al rispetto dei protocolli d’intesa, a suo tempo stilati, e di venire incontro alle esigenze di tutela della categoria fornendo gli adeguati dispositivi di protezione individuale, da tempo rivendicati, chiediamo un intervento risolutore. Stiamo per approdare alla fase 2, ma questi lavoratori sono rimasti nel limbo di attese senza risposte>.

NELLE FOTO: LE GUARDIE GIURATE IN SERVIZIO ALL’OSPEDALE SPALLANZANI DI ROMA E IL SEGRETARIO DEL SINDACATO UNAL, CARMELO ANNARO CHE HA PRODOTTO LE SOLLECITAZIONI

L'immagine può contenere: 3 persone, persone in piedi e spazio al chiuso
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per mantenere vivo il ricordo di quanto c’è da fare per le guardie giurate

Citazione

 

Pubblicato da UNAL VIGILANZA PRIVATA IL 20 APRILE 2020LOGO UNAL

È passato esattamente un anno dall’incontro svoltosi alla sala Tatarella del Palazzo dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati, promosso dall’On. Jessica Costanzo (M5S), alla presenza delle parti sociali, UNAL compresa, per discutere delle problematiche relative al settore della vigilanza privata. Successivamente, a distanza di tre settimane, è stato aperto anche un tavolo al Ministero del Lavoro in cui anche l’UNAL, rappresentata dal Segretario generale Francesco Pellegrino, ha esposto i problemi delle guardie particolari giurate che troppo spesso sono costrette a svolgere turni massacranti in un settore con il contratto nazionale ancora non rinnovato da 5 anni.

Purtroppo dobbiamo constatare che dopo questi due incontri, precedenti le elezioni europee, non c’è stato un seguito così come richiesto in questi 12 mesi dall’UNAL. Ovviamente non ci aspettiamo che in questo periodo funestato dall’emergenza Covid 19 ci siano imminenti novità, ma ci auguriamo che non appena la situazione lo permetterà le istituzioni si occupino delle migliaia di guardie particolari giurate che stanno tutt’oggi svolgendo il loro dovere contribuendo a mandare avanti le attività considerate necessarie con servizi di vigilanza per aziende, ospedali pubblici, poste, banche e con il trasporto valori.
Se ciò non dovesse accadere l’UNAL continuerà a chiedere l’apertura di un tavolo, anche al Ministero dell’interno, per poter risolvere le numerose problematiche del settore della vigilanza privata e far così sentire la voce del popolo delle G.p.g. che da troppo tempo attende invano.