(leggere l’esposto del 03 agosto 2023, dalla pagina in fondo a salire)
Come si può notare non fu inviato all’Europolice, ma stranamente in data 13 agosto questa pagò un numero al di fuori del consentito in busta paga di ore di straordinario e dalle buste paga “sparirono” le cosiddette trasferte Italia/rimborso spese e rimborso Kilometrico, che sono apparse fino al mese di luglio.
A questo punto mi chiedo, come faceva a sapere la società che avevo inviato l’esposto nei suoi confronti? vi è stato sicuramente una “fuga di notizie” da parte di qualcuno che l’ha messa a conoscenza.
Questo “qualcuno” che so per certo chi è stato, deve stare molto attento a fare il suo lavoro con onestà, perchè quanto prima dovrà rendere conto del suo operato in merito a questo esposto. ai suoi capi, del lavoro fatto finora che non stà per niente piacendo al sottoscritto.
Siccome tali comportamenti in passato, sono già accaduti, mi ricordo che in occasione della mia denuncia nel 1999, nei confronti della Supervigile, dovetti chiedere un incotro al Prefetto di allora Efisio Orrù, il quale dopo avermi ascoltato, le indagini sulla Supervigile, affidate alla …….. passarono alla Guardia di Finanza, la quale scoperchiò il vaso di pandora in breve tempo, convocando quasi quotidianamente il sottoscritto al comando, per avere tutte le notizie necessario per il proseguimento delle indagini.
Cosa che fino ad oggi non è stato fatto ancora da nessuno, ma si sono limitati ad ascoltare 3/4 iscritti al Sindacato Unal, i quali nessuno di loro effettua lavoro straordinario, da quando sono iscritti. Nonostante il sottoscritto abbia chiesto di essere ascoltato per presentare le prove cartacee della situazione esistente in Europolice, La quale dopo lo sciopero ha dato inizio ad una serie di ritorsioni contro gli iscritti all’Unal che hanno partecipato agli scioperi, con le solite azioni di spostamento dalle postazioni , riposi settimanali calendarizzati appositamente per gli iscritti e contestazioni disciplinari strumentali, arrivando addirittura ad inviare un messaggio WhatsApp, dai toni poco amichevoli da parte dell’amministratrice della Società, in data 6 agosto, ad un lavoratore che si era iscritto all’Unal il giorno prima. Messaggio che è nostra intenzione rendere pubblico.
Ma non pensassero tutti che ciò possa loro servire per affossare quanto ho esposto, perchè l’Unal non si fermerà davanti a questi meschini tentativi.
Francesco Pellegrino Segretario Generale dell’UNAL