Salerno: estorsioni a un imprenditore: condannati tre sindacalisti

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Il tribunale di Salerno 

Pena di tre anni e quattro mesi per Ronca, Masi e Tortora. Avevano ottenuto soldi per evitare scioperidi Clemy De Maio fonte: http://lacittadisalerno.gelocal.it/

È di 3 anni e 4 mesi la pena emessa ieri pomeriggio per i tre sindacalisti accusati di aver estorto denaro a un imprenditore di Buccino in cambio della pace sindacale. Al termine del rito abbreviato (che ha permesso una riduzione di pena) il giudice ha condannato per estorsione aggravata Antonio Masi, Pasquale Tortora, e Mario Ronca (i primi due della Uilcom, il terzo della Slc Cgil) e ha riconosciuto il risarcimento del danno sia all’imprenditore che all’azienda, costituitisi parte civile tramite l’avvocato Mario D’Amato. Non c’erano invece le sigle sindacali, che pure, all’indomani degli arresti, avevano disposto le espulsioni e dichiarato la volontà di costituirsi in giudizio. L’unico “terzo” a presentarsi in aula è stato il Consorzio Asi per lo sviluppo industriale, che si è costituito con l’avvocato Saverio Sapia ma non ha ottenuto il risarcimento. Per i nocerini Ronca e Masi il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 4 anni, aumentata a 4 anni e 8 mesi per Tortora, di Pompei, a cui era attribuito un ruolo preponderante. Il gup ha deciso per pene uguali per tutti, confermando l’ipotesi di estorsione aggravata (per la compartecipazione di più persone) e respingendo la tesi dei difensori Giuseppe Della Monica, Paolo Carbone e Giuseppe Petrosino, che puntavano sull’attenuante dell’offerta di risarcimento notificata all’imprenditore e chiedevano una riqualificazione del reato in “induzione indebita a dare utilità”

Omicidio Guardia Giurata Francesco Malcore. Cerimonia di consegna encomi ai Militari dell’Arma dei Carabinieri

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Cerimonia consegna encomiCerimonia di consegna encomi

Stamani 30 ottobre 2014, in Prefettura, la Signora Gabriella Fedele, vedova Malcore, ha manifestato la propria riconoscenza nei confronti delle Istituzioni per l’ impegno, profuso in sinergia, che ha consentito di individuare e trarre in arresto in tempi brevi i presunti responsabili dell’omicidio del marito Francesco Malcore, guardia particolare giurata, deceduto il 19 dicembre 2011 nel corso di una rapina nei pressi di un Istituto bancario della locale via Galeso, nell’adempimento del proprio dovere.

Un crimine che aveva destato grande allarme sociale tra la popolazione del Capoluogo ed alimentato preoccupazioni tra gli stessi operatori della sicurezza privata.La delicata ed impegnativa attività d’investigazione svolta con lodevole abnegazione ed ammirevole spirito di coesione dal personale dell’Arma, sotto l’autorevole direzione della locale Procura della Repubblica, costituì il presupposto fondamentale per giungere alla brillante soluzione della vicenda assicurando alla giustizia i presunti colpevoli.

Nel corso della cerimonia, la Signora Gabriella Fedele ha manifestato gratitudine nei confronti delle Istituzioni tutte attraverso un segno tangibile di riconoscenza, in memoria del marito, agli orfani delle Vittime del Dovere appartenenti alle Forze dell’Ordine.

Nel suo intervento, rivolgendosi agli ospiti intervenuti, il Prefetto di Taranto Umberto Guidato, nel sottolineare i valori etici che legano Società civile e Istituzioni, ha evidenziato come momenti come quello odierno forniscono un’occasione ulteriore per esplicitare lo stato di avanzamento delle strategie di “sistema” in materia di sicurezza, fondate sulla sinergia di tutte le Istituzioni per la promozione a tutto campo della legalità e della coesione sociale.

Il Prefetto, nell’esprimere, altresì, la sua particolare vicinanza alla vedova ed ai familiari della vittima, ha messo in risalto l’eccellente senso di unità e la sinergia esistente tra le Forze dell’Ordine nella provincia ionica.

Alla cerimonia hanno presenziato il Comandante della Legione Carabinieri Puglia, Gen. di Brig. Claudio Vincelli ed il Procuratore della Repubblica di Taranto, dott. Francesco Sebastio, che hanno svolto un intervento, nonché le massime Autorità civili, militari e religiose della provincia.

Nella circostanza, sono stati consegnati encomi ai militari che si sono distinti per la tempestività, l’efficienza e la professionalità nel condurre le indagini che hanno consentito il perseguimento del risultato.

Pubblicato il 30/09/2014

Axitea: ha chiesto il Concordato in bianco

“Allo stato dunque ci troviamo già impossibilitati ad onorare impegni pregressi…Questo è quanto si legge nella comunicazione che Axitea ha inviato ai suoi Istituti satelliti, illustrando la volontà di evitare il fallimento con tutte le forze. Il concordato preventivo è regolato dalla Legge Fallimentare (ossia dal Regio Decreto n. 267 del 16 marzo 1942) che negli ultimi anni ha subito … Continua a leggere