(DUE PESI E DUE MISURE) Spara a terra per far fuggire i banditi «Mi hanno tolto la pistola e licenziato»

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Antonio ha perso il lavoro come guardia giurata dopo essersi difeso da due aggressori

  MILANO 25/07/2009 – «Ero la vittima e mi hanno trattato come un bandito». Antonio, 38 anni e un passato come guardia giurata, racconta con rabbia il calvario che da due anni sta vivendo.
Un calvario cominciato la notte del 5 agosto 2007, mentre era al volante della sua Fiat 600, insieme alla madre, sul cavalcavia di porta Venezia. «Avevo appena fatto benzina quando una macchina, un’auto vecchia e scassata, mi ha superato sulla destra a tutta velocità, speronando la fiancata della mia 600» ricorda. Antonio decide di inseguire quell’auto, «mi avevano distrutto la macchina – si giustifica – non potevano fuggire così. Certo, se avessi saputo come andavano a finire le cose avrei evitato».

Il 38enne riesce a raggiungere la macchina pirata, si ferma, scende dalla sua 600 ma prima ancora che possa chiedere spiegazione «dall’auto scassata sono scesi due stranieri, indiani forse, che hanno cominciato a picchiarmi». La madre di Antonio vede la scena e si precipita in strada. «Tentava di difendermi, di dividerci – racconta – ma uno dei due se l’è presa anche con lei». Calci, pugni, spintoni, «avevo la vista annebbiata, gli occhiali mi erano volati via, avevo perso il controllo della situazione – racconta – sentivo i due urlare ma non capivo cosa dicevano perché non parlavano l’italiano, mia madre gridava. Ho avuto paura». Talmente paura che «ho estratto la pistola, quella che usavo nei servizi come guardia giurata, e ho urlato di andarsene».

Ma i due non si sono mossi. Anzi. «Uno di loro ha aperto il baule e ha estratto un oggetto lungo circa 40 centimetri, forse un coltello o una spranga. Senza occhiali non riuscivo a capire». Solo allora Antonio ha sparato. Ha puntato la sua pistola a terra e ha esploso un colpo. Poi è risalito in macchina e si è presentato dai carabinieri, prima, e in ospedale per farsi medicare, poi. E da lì «è cominciato il mio inferno». Qualche giorno dopo «quattro poliziotti si sono presentati al lavoro, mi hanno scortato a casa e mi hanno sequestrato l’arma». Poi «mi sono ritrovato indagato e ho perso il lavoro». Da allora Antonio vive di lavoretti saltuari, perché «nessuno assume un’ex guardia giurata a cui è stata tolta la pistola» si sfoga. Senza lavoro e senza casa, «ora sono ospite da mia madre, ma vorrei un lavoro» continua. Abbandonato dalla giustizia, «da vittima mi sono ritrovato bandito, accusato di minacce e danneggiamento. Ma quella sera ho sparato perché ho avuto paura. Per me e per mia madre». Scritto da: Federica Mantovani – federica.mantovani@cronacaqui.it

(DUE PESI E DUE MISURE) Spara a terra per far fuggire i banditi «Mi hanno tolto la pistola e licenziato»ultima modifica: 2009-07-25T15:25:57+02:00da ggiurata
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