Vigilantes, cambio della guardia con veleni

  • martedì 04 marzo 2008

Corriere della Sera

Tra i vincitori c’ è l’ «Ivri», la cui capofila è coinvolta a Milano in una storia di tangenti. Interrogazione di Hermanin (Margherita)

Vigilantes, cambio della guardia con veleni

Nuovi istituti davanti alle sedi della Regione. Operativo dal 1° giugno un appalto da 31 milioni di euro

 

Le lettere del Dipartimento istituzionale della Regione Lazio, dal titolo inequivocabile, sono arrivate ieri, a soli quattro giorni dal cambio della guardia: «Cessazione del servizio di vigilanza». Destinatari: gli istituti che hanno perso la gara d’ appalto, che dal 1° giugno saranno sostituiti dalle «ditte subentranti». Posta in gioco: quasi 31 milioni di euro in cinque anni per la sorveglianza armi in pugno, 24 ore su 24, di una ventina di sedi regionali, prima tra tutte il palazzo della giunta sulla Cristoforo Colombo, dove ogni mattina i vigilantes privati danno il «buongiorno» al presidente Francesco Storace e ai suoi assessori. Ebbene, proprio quelle guardie giurate, adesso, rischiano di far scoppiare un caso senza precedenti. La gara d’ appalto che era stata aggiudicata nel novembre del 2003, poi «congelata» per sospetti di irregolarità e infine, nell’ ultima settimana, sbloccata e resa operativa in poche ore, è finita al centro delle polemiche. I fronti aperti sono più d’ uno: sindacale, politico e giudiziario. E’ stato il consigliere regionale della Margherita Giovanni Hermanin, già ascoltato dalla Guardia di finanza dopo la presentazione di un suo esposto in Procura, ad aprire il fuoco con l’ interrogazione n. 488 depositata ieri: oltre a fare i nomi e a fornire un breve identikit di alcune delle nuove ditte, Hermanin chiede a Storace «se i suddetti motivi, che individuano profili di corruzione, non evidenzino l’ opportunità di revocare l’ aggiudicazione dei tre lotti della gara e di verificare con più trasparenza e più rigore la professionalità e la moralità dei concorrenti». Un attacco frontale, dunque. Ma a chi si riferisce Hermanin? Chi ha preso il posto della Security Service, della Città di Roma e della Securitas Metronotte, destinatarie delle lettere di «fine rapporto»? Sotto tiro, per ora, ci sono due istituti. Il primo è l’ «Ivri» con sede in via Marco Polo, una società per azioni che è diretta emanazione di quella «Ivri holding» di Milano i cui vertici sono stati arrestati due settimane fa – con grande scalpore – per un giro di tangenti a Esercito, Poste e Enav. «Si tratta di soggetti giuridici diversi», replica l’ assessore Bruno Prestagiovanni. Vero. Ma resta il fatto che la memorabile frase pronunciata dal presidente dell’ «Ivri» lombardo mentre parlava al telefono con un amico e intercettata dagli investigatori («Ai raggi X si vedono le mazzette nella valigia?») non è un bel biglietto da visita per l’ intero gruppo. L’ altra ditta si chiama «Roma Union Security», ha sede in via Salaria ed è «di proprietà – informa Hermanin – dell’ imprenditore Claudio Lotito, che detiene il monopolio di quasi tutti i contratti di pulizia e sanificazione della Asl e degli ospedali di Roma e del Lazio». Lo stesso istituto, secondo una lettera spedita a Storace dai sindacati Cgil-Filcams, Cisl-Fisascat e Uil-Tucs, «non applica ai lavoratori i contratti vigenti» e quindi non potrebbe svolgere il servizio. «Non è vero, dopo gli accertamenti si sono messi in regola», precisano alla Regione. Della questione è stata investita la Direzione provinciale del lavoro, che ha convocato le parti il 3 giugno al ministero. «Un intervento tardivo, fuori tempo massimo», si rammaricano i sindacati. «Una vera beffa», rincarano la dose gli esclusi. Fabrizio Peronaci fperonaci@corriere.it 3 LOTTI DI IMPRESE vincitrici dell’ appalto. Il primo e il terzo sono composti da Deltapol, Coop Service, Roma Union Security, Ivri e Flash & Capitalpol. Il secondo da Sipro, Italpol e Mondialpol 8 ARRESTI A MILANO per tangenti nel settore della vigilanza. L’ Ivri holding, che controlla l’ Ivri di Roma, avrebbe versato mazzette a Esercito, Poste ed Enav. In carcere il presidente e il suo commercialista 150 GUARDIE GIURATE Il personale degli istituti di vigilanza impegnato davanti ai palazzi della Regione (giunta e consiglio, ma anche uffici del centro e altre sedi) è di circa 150 unità 30,7 MILIONI DI EURO Importo complessivo dell’ appalto, che dura 5 anni ed è così diviso. Primo lotto: 10 milioni e 700 mila euro. Secondo lotto: 10 milioni e 600 mila euro. Terzo lotto: 9 milioni e 400 mila euro L’ ASSESSORE «Gli uffici mi hanno rassicurato: tutto in regola» Ribatte punto su punto alle critiche, ripete che la gara d’ appalto sulla vigilanza privata «è stata assolutamente regolare», ma non esclude che «in presenza di novità rilevanti gli incarichi affidati potranno essere revocati». Bruno Prestagiovanni, An, assessore regionale al Personale, difende l’ operato dell’ amministrazione. Con una premessa: «Alcune questioni non vanno poste a me ma ai dirigenti. Non dimentichiamo che la legge Bassanini ha separato l’ indirizzo politico dalla gestione». Assessore, come mai questa rivoluzione nei servizi di sicurezza? «Senta, io non vedo rivoluzioni. C’ era un contratto in scadenza e ci sono stati un bando, una gara, una commissione che ha lavorato e che ha prodotto questo risultato». Le polemiche però non sono mancate. «Accade sempre, tutte le gare sono contraddistinte da segnalazioni, ricorsi, lettere, controlettere. L’ essenziale è che gli accertamenti dei nostri uffici abbiano chiarito che tutto è in regola e che dal primo giugno si può partire». Cgil, Cisl e Uil sostengono che 4 degli istituti vincitori dell’ appalto non rispettano i contratti di lavoro. E’ così? «Abbiamo avuto un esposto dei sindacati e sulla base di quello abbiamo scritto alle ditte che hanno fornito un’ autocertificazione sui propri requisiti. Poi abbiamo anche fatto una segnalazione alla Direzione provinciale del lavoro, che affronterà la questione il 3 giugno». Già, due giorni dopo l’ assunzione dei nuovi vigilantes, quindi a giochi fatti, obiettano gli esclusi. Non sarebbe stato meglio rinviare il «cambio della guardia»? «Questa domanda va posta ai dirigenti, sono loro ad avere la responsabilità amministrativa. Per quanto ne so gli uffici hanno lavorato con scrupolo, facendo tutte le verifiche». Ma resta il fatto che l’ «istruttoria» non è ancora conclusa. «Non vedo il problema, possiamo sempre intervenire: qualora dovessero emergere responsabilità degli istituti di vigilanza o situazioni difformi rispetto a quanto dichiarato per partecipare alla gara, l’ incarico potrà essere revocato e scatteranno le denunce per falso in atto pubblico e per tutte le altre eventuali ipotesi di reato». Sa che una delle ditte vincitrici, l’ «Ivri», è controllata da un istituto di Milano con lo stesso nome, i cui vertici sono stati arrestati per tangenti? «Sì, la questione è stata oggetto di approfondimento in questi giorni: si tratta di due soggetti giuridici diversi, con differenti amministratori delegati e partite Iva. Vorrei ricordare che le responsabilità penali sono soggettive». E cosa replica alle critiche su un altro vincitore dell’ appalto, un imprenditore esperto nel ramo delle pulizie, passato ora a gestire le guardie giurate? «Che il problema non sussiste. Le ragioni sociali della sua ditta sono chiare, esplicite e non hanno mai dato adito a dubbi: questo mi hanno assicurato gli uffici». F. Pe.

Peronaci Fabrizio

Vigilantes, cambio della guardia con veleniultima modifica: 2008-03-04T22:40:00+01:00da ggiurata
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