CARABINIERE DENUNCIATO PER MOBBING

CARABINIERI, RIVOLTA IN CASERMA. CARABINIERI DENUNCIANO IL MOBBING DEL CAPITANO.
LA REPUBBLICA: “ACCUSIAMO IL CAPITANO DI MOBBING. CARABINIERI, RIVOLTA IN CASERMA. CARABINIERI DENUNCIANO IL MOBBING DEL CAPITANO. PUGLIA, 17 MILITARI CONTRO IL COMANDANTE PER INSULTI E UMILIAZIONI. SARA’ PROCESSATO”

Mercoledì 31 ottobre 2007, pagine 1 e 23
(di Lorenza Pleuteri)

BARI. Accusato dai suoi uomini, un capitano dei carabinieri dovrà ora rispondere dell’accusa – inconsueta nel suo campo – di mobbing. Accade a Triggiano in provincia di Bari, dove 17 militari della caserma dei carabinieri hanno deciso di dire basta agli insulti, alle offese e alle umiliazioni a cui li sottoponeva il loro superiore. Il loro legale: “Va fatta giustizia e giustizia totale: il mobbing esiste anche negli ambienti militari, è poco perseguito e per niente stigmatizzato”.

Epiteti quotidiani, offese continue, dispetti. E poi post gialli lasciati nelle pagine dei rapporti con altri insulti. Minacce. Maltrattamenti. Umiliazioni. Arriva dalla Puglia, dal comune barese di Triggiano, il primo caso di “mobbing collettivo con le stellette”. Diciassette carabinieri della Compagnia del paese – militari scelti, appuntati, brigadieri e marescialli – hanno deciso di smettere di digerire in silenzio vessazioni ed angherie. Hanno violato quello che per gli appartenenti alla Benemerita è un motto condiviso. “Usi obbedir tacendo”. Insieme hanno denunciato il loro comandante, il capitano Luca Staro, 31 anni e origini casertane. Una volta il muro del silenzio è caduto “vincendo le pressioni contrarie della linea gerarchica” è emerso tutto. I racconti dei carabinieri vessati hanno costituito l’ossatura dell’inchiesta avviata dalla procura militare barese, approdata alla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Manfredi Dini Ciacci. Il processo disposto due giorni fa comincerà a fine gennaio.

Il capitano adesso lavora ad Ancona. I superiori tenendo tutto sottotraccia, lo hanno trasferito alle prime avvisaglie dell’indagine. Il fascicolo col passare dei mesi si è fatto sempre più spesso. Alla fine le contestazioni sono state riassunte in 16 capi di imputazione, un repertorio vario e assortito di sfottò, richiami per piccolezze, dispetti, messaggi scurrili, scritti e orali. L’appuntato S., uno dei più bersagliati, ne ha fatto una malattia. “Stato ansioso reattivo” 18 giorni di prognosi. L’appuntato scelto F. trattato come uno straccio è rimasto ko per 20 giorni, con “crisi ipertensiva”. Il parigrado B. è finito sotto tiro perché si è rifiutato di partecipare ad una colletta obbligatoria per l’acquisto di cornici da appendere in ufficio.

L’Unione nazionale Arma dei carabinieri annuncia che si costituirà parte civile. I diciassette militari mobbizzati, le parti offese, si sono affidati a legali di fiducia. Questa, commenta amaro l’avvocato Antonio Maria La Scala, paladino dei denuncianti – è una brutta storia. Va fatta giustizia e giustizia totale, senza tuttavia mettere in discussione i valori e le tradizioni che l’Arma esprime da sempre. Però, purtroppo il mobbing anche negli ambienti militari esiste, è poco perseguito e per niente stigmatizzato”. Il difensore del capitano, il collega Mario Russo Frattasi, minimizza e ribatte: “C’è un’enfatizzazione delle accuse. In realtà il punto cruciale è un altro: il rifiuto dell’accettazione della normale disciplina e di ciò che discende dal rapporto gerarchico tra ufficiali e subalterni”.

CARABINIERE DENUNCIATO PER MOBBINGultima modifica: 2008-03-04T16:15:00+01:00da ggiurata
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