CAVA DE’ TIRRENI CANI POLIZIOTTO ALLA POLIZIA LOCALE

Cava de’ Tirreni (Sa)-Il sindaco dà il pitbull ai vigili

Oggi i tre cani poliziotto debuttano per le strade. L’assessore Senatore: «Proteggeranno le nostre forze dell’ordine»

  I manganelli di Salerno e gli spray al peperoncino di Bologna? Armi vecchie, si può passare a quelle non convenzionali. Dopo un anno di dibattiti e soprattutto di addestramenti, da domani mattina i vigili urbani di Cava de’ Tirreni si presenteranno per le strade con i pitbull al seguito. Si comincia fuori dalle scuole, per dare la caccia agli spacciatori, ma per i nuovi tutori dell’ordine a quattro zampe è previsto anche il servizio notturno: il debutto nelle ronde è solo questione di giorni. Giusto il tempo di ambientarsi un po’ con i nuovi colleghi.
Per la verità il pitbull è uno soltanto e, per la precisione, si tratta di un «amstaff», ovvero una razza che, per quanto di aspetto e prestanza decisamente simili, non è proprio la stessa del meno socievole tra i migliori amici dell’uomo. Gli altri due sono dei più rassicuranti pastori tedeschi. Resta il fatto che grazie a Diana, Kim e Johnny — questi, nell’ordine, i nomi dei cani poliziotto — la corsa alla sicurezza della città fa un passo ulteriore. E stavolta grazie a una giunta di centrosinistra.
L’artefice dell’iniziativa è Alfonso Senatore, energico assessore alla Sicurezza con un passato da missino e un presente nell’Udeur.
Il suo sindaco, con il quale assicura di andare d’accordissimo — l’ex Pci e ora Pd Luigi Gravagnuolo —, si è lasciato convincere non senza qualche resistenza. La domanda viene infatti spontanea: ma sarà davvero il caso di difendere i cittadini proprio con un pitbull?
«È un cane vittima di false dicerie che io intendo sfatare — dice serafico Senatore —. Se gli animali vengono allevati con amore fin da piccolissimi non possono dare nessun problema. E poi Diana è la più cucciolona del gruppo, durante il corso è stata l’ultima a superare il test dell’aggressività. E pensare che ha una forza mascellare pari a quella di una tigre…». Di fronte al dispiegamento di un simile cane, ci si potrebbe aspettare che nella cittadina salernitana quello della sicurezza sia un problema da bollino rosso. E invece niente: «È il posto più tranquillo d’Italia — continua l’assessore —. Ho già buttato fuori gli zingari, ho tolto i bambini ai rom, ho cacciato via i vu’ cumprà». Ecco, e allora perché i cani? «Sono convinto che anche un piccolo centro come il nostro debba dotarsi di unità cinofile: per impedire che la droga circoli nelle scuole, per individuare immediatamente i dispersi in caso di alluvioni, per cercare un bambino smarrito. E poi certo, anche per proteggere i nostri vigili e i volontari quando pattugliano le ville durante la notte». Dopo sei mesi di addestramento nel centro di Marano i tre neo arruolati sono stati assegnati alle rispettive «compagnie »: Kim «il bello» (è nipote di un campione internazionale) affiancherà i vigili urbani; Johnny «il secchione» (tanto bravo a scuola da meritarsi un master supplementare a Roma in tecniche di salvataggio) la Protezione Civile; Diana «la buona» (si spera) le pattuglie dei Rangers, un corpo di volontari che prende ordini dalla polizia municipale.
E i cittadini? L’assessore Senatore assicura di averli convinti con i risultati. E pazienza se i suoi metodi lo fanno passare da leghista: «Se scegliere la sicurezza come priorità è leghismo, perfetto, mi va benissimo». Chissà se anche su questo è riuscito a convincere il sindaco.
Fabio Cutri  Corriere della Sera 4 maggio 2008

CAVA DE’ TIRRENI CANI POLIZIOTTO ALLA POLIZIA LOCALEultima modifica: 2008-05-05T23:25:00+02:00da ggiurata
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