Questa è una storia finita a buon fine che la Sentenza del Consiglio di Stato, sancisce una volta per tutte che qualunque cittadino italiano in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, può richiedere ed ottenere il decreto di nomina a Guardia Particolare Giurata. questa “novita” e stata tenuta ben celata da tutti organizzazioni sindacali comprese, le quali temono e hanno temuto che i soggetti che prestano servizio come G.P.G. in forma autonoma come Angelo Annunziata, essendo appunto autonomi, quindi non avendo padrone, non necessitano di iscrizione al sindacato e quindi questo perde la trattenuta mensile. Per dovere di informazione anche l’A.N.G.G.I. si era opposta, come risulta dalla sentenza del Consiglio di Stato al rilascio dei titoli di polizia, al Sig. Annunziata.
il sito di della G.P.G. A. Annunziata
È stato il primo a importare da noi una figura già diffusa in molti Paesi europei «Vent’anni come guardia giurata e un iter burocratico di otto. Poi ce l’ho fatta»
Un’uniforme di ordinanza. Come fregio, uno scudetto gialloblù con una stella al centro, simbolo di giustizia. Sul petto una sigla: “Gpg”, guardia particolare giurata. È da un paio di settimane che Angelo Annunziata si aggira per i negozi del centro a bordo di una monovolume di servizio multi-accessoriata: “pattugliamenti” preliminari, per tastare il polso delle esigenze dei commercianti e offrire loro un servizio di sicurezza personalizzato. Angelo Annunziata è il primo poliziotto privato modenese: un “one man cop” che, indipendente da qualunque agenzia di vigilanza, punta a importare nel Modenese una figura già diffusa in altri Paesi d’Europa. «Fino a qualche tempo fa – racconta – le guardie giurate potevano lavorare solo come dipendenti degli istituti di sorveglianza. Dal dicembre 2010, invece, grazie ad una sentenza del Consiglio di Stato si è stabilito che, con una licenza, possono essere considerati lavoratori autonomi, alla pari di qualunque altro libero professionista». Una sorta di liberalizzazione della sicurezza che affonda le proprie radici ben lontano dalle recenti misure del governo Monti, fondandosi addirittura su regi decreti degli anni Trenta. Il controllo dell’operato di queste figure dipende in ogni caso dal questore.
«Il vantaggio di un poliziotto privato – aggiunge Annunziata – è quello di poter offrire ai propri clienti protocolli di sicurezza personalizzati, più efficaci rispetto alle modalità standardizzate: la guardia privata è a contatto diretto con il proprietario del bene da tutelare, prendendo subito atto delle sue esigenze e studiando misure ad hoc». Una pistola semiautomatica, l’immancabile torcia elettrica, radio telefoni con numeri dedicati al pronto intervento. Pc e videocamere a bordo. I ferri del mestiere Annunziata giura di conoscerli bene: prima di diventare poliziotto privato, per vent’anni è stato proprio alle dipendenze di un istituto di vigilanza modenese, dal quale si è dimesso nel 2003.
E il suo ingresso nel mondo delle “liberalizzazioni”, assicura di esserselo conquistato passo dopo passo. Dopo le dimissioni, Annunziata ha presentato una richiesta di licenza in Prefettura, che gliel’ha negata. Da lì una serie di ricorsi, con un tira e molla legale durato otto anni: «In totale ci sono tre sentenze del Tar che stabiliscono capacità, requisiti e fondamenti legislativi che mi permettono di svolgere il servizio». La licenza alla fine arriva nell’aprile dello scorso anno. «Da allora ho prestato giuramento e ho ricevuto le ultime autorizzazioni militari, come quella alla divisa, per poter essere finalmente operativo». Tra i servizi, con quindici euro al mese c’è un’offerta che prevede due controlli ispettivi ogni notte. Altre tariffe, invece, riguardano il servizio di vigilanza fissa armata e la scorta valori. «A tutti serve un presidio – conclude Annunziata – e dai commercianti ricevo sempre una buona accoglienza. I più entusiasti? I negozianti extracomunitari, che conoscono già questo tipo di figura perché l’anno vista in atri Paesi europei, prima di venire in Italia. L’altro giorno, in un negozio etnico il titolare mi ha visto ed ha esclamato: “La guardia nacional!”. Che soddisfazione».
Evaristo Sparvieri